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Festivaletteratura: Pupi Avati a colloquio con Bruno Gambarotta

So di non aver fatto il film che avrei dovuto: il mio talento e la miavocazione avrebbero potuto dare di più. Ma l’insoddisfazione è il carburante che mi tiene in vita

Siamo lieti quest’anno di aver scelto di sponsorizzare Pupi Avanti, un uomo dal grande talento e dalla multidisciplinarietà in tasca. Venerdì 11 settembre 2015, con profondità emotiva al seminario Vescovile si è messo al servizio degli spettatori. Ha narrato di amore, morte, amicizia tra spontanee risate e momenti di commozione.

Pupi Avati nasce a Bologna il 3 novembre del 1938. Per qualche anno suona come clarinettista in un’orchestra jazz, poi lavora per una ditta di surgelati. Spronato dall’arte di Fellini e dai finanziamenti di un misterioso miliardario, sul finire degli anni Sessanta tenta infine la strada del cinema, dirigendo Balsamus, l’uomo di Satana e Thomas e gli indemoniati. Nel ’75 partecipa alla sceneggiatura di Salò e le 120 giornate di Sodoma di Pier Paolo Pasolini per poi scrivere e dirigere, nell’arco di un decennio, altrettanti film e sceneggiati di culto (La mazurka del barone della santa e del fico fiorone, con Ugo Tognazzi e Paolo Villaggio, La casa dalle finestre che ridono, Bordella, Tutti defunti… tranne i morti, Jazz Band, Zeder, Una gita scolastica), in cui ha dato prova di uno stile assolutamente originale e di notevoli capacità registiche, specie nella direzione degli attori e nello spaziare con disinvoltura dal thriller al grottesco, dal musical alla commedia.

In seguito ha realizzato una ventina di lungometraggi, tra cui: Regalo di Natale e il suo seguito, La rivincita di Natale; La seconda notte di nozze; Storia di ragazzi e di ragazze; Il papà di Giovanna; Gli amici del bar Margherita, e molti altri. «Cantore di Bologna e dintorni, narratore quasi maniacale di quel pezzo di terra», come ha scritto Silvana Mazzocchi, è autore di due autobiografie e di diversi libri nonché del romanzo “Il ragazzo in soffitta”, un’insolita storia di amicizia dalle tinte noir in cui si riaffacciano molti dei temi e delle suggestioni che hanno reso indimenticabile il suo cinema.

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