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Il tema della sicurezza in ambito navale è trattato prevalentemente dalla Convenzione SOLAS, acronimo di Safety of Life at Sea (Salvaguardia della Vita Umana in Mare).

Si tratta di una Convenzione a carattere internazionale (non esclusivamente europeo), emanata dall’IMO (Organizzazione Marittima Internazionale), l’agenzia delle Nazioni Unite responsabile della sicurezza della navigazione e della prevenzione dell’inquinamento marino da parte delle navi.

La Convenzione è strutturata in una serie di Capitoli e Regole che cercano di trattare esaurientemente i vari aspetti della sicurezza in un ambiente particolare: la nave.
Il Capitolo che riguarda in modo particolare la sicurezza al fuoco è il II-2 “Construction – Fire protection, fire detection and fire extinction”.

Quanto sopra vale a livello internazionale, mentre in ambito più strettamente europeo, ferme restando le disposizioni comuni, lo strumento per la loro attuazione è la Direttiva MED (96/98/CE).

La Direttiva MED è stata originariamente pubblicata nel dicembre del 1996 con lo scopo di armonizzare, per tutti gli Stati Membri della Comunità Europea, le procedure di valutazione della conformità relative all’equipaggiamento destinato ad essere sistemato a bordo delle navi comunitarie. Si applica alle navi passeggeri e da carico rientranti nel campo di applicazione delle Convenzioni Internazionali, quali appunto la SOLAS.

La Direttiva MED tratta le varie categorie di equipaggiamento marittimo nell’allegato A.1, che è oggetto di continue revisioni ed aggiornamenti per l’inclusione di nuovi prodotti o la revisione degli strumenti normativi atti a verificarne la conformità.
L’equipaggiamento trattato dalla Direttiva, come si evince da quanto detto sopra, è ricoperto da normative internazionali il cui ambito di applicazione va oltre a quello europeo. Si tratta di norme IMO o ISO, quale ad esempio il Codice FTP (Ris. IMO MSC.61 (67)), che riguarda più strettamente l’aspetto della protezione antincendio.
Questo Codice, intitolato “International Code for Application of Fire Test Procedures”, contiene le modalità di prova e i criteri di accettazione per materiali e componenti costituenti la struttura della nave e parte dell’arredo (paratie, ponti, porte e serramenti tagliafuoco, mobili imbottiti e componenti per letti, materiali di rivestimento e tendaggi).

I prodotti per la protezione antincendio ricoperti dalla Direttiva MED, che devono quindi recare la cosiddetta marcatura “Timoncino”, sono riportati nella sezione 3 dell’allegato A.1 alla Direttiva stessa, nella quale attualmente (in vigore la Direttiva 2010/68/UE) figurano 61 prodotti, più degli altri che sono riportati invece nell’allegato A.2 (contenente i prodotti per cui le norme di verifica della conformità non esistono ancora o necessitano di aggiornamenti).

I prodotti ricoperti dalla Direttiva MED vengono sottoposti a prova in accordo alle norme indicate dalla Direttiva stessa: nel caso dei prodotti componenti la struttura o l’arredo, per esempio, si fa riferimento al già citato Codice FTP (2010 FTP Code).
Le prove da effettuare sui componenti costruttivi o di arredo riguardano in sostanza le loro proprietà di resistenza/reazione al fuoco (analogamente a quanto valido per le applicazioni terrestri), onde accertare la capacità delle strutture di compartimentazione di dividere efficacemente gli ambienti e dei materiali di partecipare in maniera limitata all’eventuale incendio. Le proprietà di bassa infiammabilità vengono verificate anche per tessuti, tendaggi, mobili imbottiti e componenti per letto.

Non sono note ad oggi particolari tabelle di correlazione tra questi specifici metodi di prova necessari per l'attestazione di conformità (Mod. B) per i tessuti utilizzati in ambito nautico e le normative comuni (ISO, DIN, BS...); tuttavia le tipologie e le strumentazioni utilizzate risultano essere alquanto simili.

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