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Il plastificante è una sostanza incorporata in un materiale (generalmente una plastica) al fine di aumentarne la flessibilità, l’allungamento, la lavorabilità.

Questo additivo è stato progettato per distanziare le molecole di polimero, facilitando il loro movimento e portando ad una maggiore flessibilità e duttilità. Viene ampiamente utilizzato per convertire il PVC da rigido a varietà flessibile. A volte può essere polimerico. Il meccanismo d'azione dei plastificanti è di interposizione tra le catene polimeriche. La struttura terziaria del polimero viene modificatain una forma più porosa, flessibile e dalla struttura meno coesiva.

Plastificati


Il ruolo principale del plastificante è quello di migliorare le proprietà meccaniche dei polimeri: maggiore flessibilità e resistenza alla trazione, al tempo stesso riducendo la temperatura di transizione vetrosa Tg, quando cioè il grado di libertà delle catene di polimero aumenta con conseguente possibilità di roteare intorno allo scheletro carbonioso. Si ottiene così a un rammollimento del materiale, con conseguente aumento della flessibilità e quindi della morbidezza (il polimero diventa “gommoso”).

Esistono più di 300 diversi tipi di plastificanti disponibili. I più comunemente usati sono gli esteri come ftalati, adipati e trimellitati. Vista la loro diffusione, i tessuti sono stati sottposti a numerosi test per accertarne gli effetti sulla salute e sull'ambiente. In Europa, l'uso sicuro dei plastificanti è regolato - in costante aggiornamento - dal REACH, il regolamento più completo sulla sicurezza dei prodotti chimici.

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